mercoledì 21 giugno 2017

Il metodo della fenice...

... di Antonio Fusco.


La scheda del libro sul sito della Giunti

Il commissario Casabona, nella sua terza indagine, dovrà scoprire il colpevole dell'omicidio di una giovane donna, il cui cadavere viene ritrovato tra i rifiuti, sotto un ponte alla periferia di Valdenza. Sul luogo ci sono molti indizi utili per la Scientifica e l'indagine sembra avviarsi molto rapidamente verso la sua conclusione. Troppo rapidamente, secondo il commissario, che dopo la morte del presunto colpevole in un incidente d'auto sospetto, continua ad indagare, fino a scoprire che l'omicidio potrebbe avere legami con la società bene di Valdenza e della provincia. Indagando con caparbietà e metodo, Casabona porterà alla luce segreti sepolti da molto, troppo tempo.
 
L'indagine, che si allargherà sempre più, fino a costringere gli inquirenti a scavare nel passato, tocca corde sensibili nell'animo del commissario Casabona, che qui è particolarmente fragile, perché si trova in fase di separazione, e dorme in una stanzetta per il personale nel palazzo della questura. Fragilità però non vuol dire debolezza, anzi, tutt'altro. In questo caso il commissario trarrà dalla propria situazione le motivazioni giuste per andare avanti caparbiamente nell'indagine.
 
Le vicende su cui indaga il commissario Casabona hanno due ordini di pregi. In primo luogo, sono sempre casi interessanti e coinvolgenti dal punto di vista umano.
In questo romanzo, in particolare, mi ha colpito la costruzione delle vittime e delle persone implicate nel caso. La donna ritrovata tra i rifiuti è una entraîneuse in un night club; il presunto colpevole, che poi finisce convenientemente in fondo ad un lago con la macchina, è invece un pornoattore locale. Si tratta di due personaggi a cui sarebbe molto facile appiccicare un'etichetta stereotipata e poco lusinghiera. Invece Antonio Fusco ne ricostruisce l'animo, i sentimenti, le motivazioni con grande sensibilità, tratteggiando due personaggi, che sebbene non compaiano mai sulla scena in prima persona, sono molto vividi e umani.
In particolare, con  la costruzione della vittima, a cui l'autore dedica le ultime righe del romanzo, Fusco è riuscito a commuovermi.
 
In secondo luogo, la solidità dei dettagli investigativi conferisce pregio e spessore all'intreccio e a tutto il romanzo. I romanzi di questo autore sono veri gialli. La trama è molto solida, rigorosamente scandita e dipanata dai vari passaggi procedurali che ovviamente Fusco, essendo membro del corpo della Polizia di Stato, conosce benissimo e riesce a trasferire su carta in maniera egregia e con semplicità. Il lettore non si trova mai smarrito nei meandri della procedura però, ma anzi, seguendola come fosse un filo conduttore, si trova catapultato al centro dell'indagine come se ne fosse il protagonista.
Ogni scoperta è il frutto di un preciso lavoro d'indagine e porta al passo successivo. Questo crea nel lettore un forte interesse e un senso d'aspettativa che viene sempre ripagato nel migliore dei modi.
La sensibilità, l'abilità e la delicatezza con cui l'autore descrive i suoi personaggi impediscono però che il romanzo diventi soltanto un'arida ricerca del colpevole.
 
E questo mix di empatia e solidità narrativa rende, a parer mio, molto speciale questa storia.
 
Voto: 8
 
 
 

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