venerdì 31 marzo 2017

Magari domani resto...

...di Lorenzo Marone.
La scheda del libro sul sito della Feltrinelli
 
Luce è una donna di trentacinque anni, napoletana, avvocata poco convinta della sua carriera, e una scia di problemi irrisolti alle spalle: il padre morto quando lei era bambina; la madre infelice e poco incline alle manifestazioni d'affetto; un fratello fuggito al nord che non si fa più sentire; un fidanzato che l'ha lasciata quando lei volevo provare a fare sul serio; un capo che si muove ai limiti della legalità .
Un giorno, per una serie di circostanze, entra nella sua vita un bambino di nome Kevin, proveniente da una famiglia non proprio esemplare, eppure stranamente maturo, riflessivo, sensibile.
L'ingresso di Kevin nella vita di Luce metterà in moto una serie di eventi che cambieranno il corso delle cose.

Luce, che di cognome fa Di Notte, si porta dietro una serie di contraddizioni a partire proprio dal nome. Ha trentacinque anni ma non ha ancora risolto i conflitti adolescenziali che bloccano la sua vita. Luce è ferma a un bivio, non sa se andare o restare, sia in senso letterale che in senso metaforico. Non sa cosa vuole fare della sua vita, se vuole continuare a fare il lavoro che fa, se vuole vivere altrove. Non sa se le piace essere quella che è, ed è in continuo conflitto con se stessa e il mondo. ma questo la rende una persona di una sensibilità fuori dal comune.

E' che bisogna sedersi a tavola con il dolore almeno una volta nel corso dell'esistenza se si vuole entrare a far parte della ristretta cerchia di esseri "umani".

Ma la particolarità di Luce è di abitare in una città - Napoli - ed in quartiere - i Quartieri Spagnoli - dove le contraddizioni sono all'ordine del giorno, e quindi Luce non è sola in questa lotta quotidiana, neanche quando lo vorrebbe. Intorno a lei un folto numero di comprimari: il vicino musicista e un po' filosofo Vittorio, la transgender Patty, il cane Alleria, e poi Kevin e sua madre, un po' vrenzola (1) ma sincera e di cuore. Ognuno riesce a mettere a fuoco un aspetto della personalità di Luce, e l'aiuteranno a focalizzarsi su quello che davvero è importante nella vita, e soprattutto a risolvere e lasciare andare due grossi nodi del suo passato. Il primo è perché sua madre e la sua adorata nonna Giuseppina non sia siano più parlate per circa un decennio, fino alla morte dell'anziana; e il secondo è perché sua padre sia sparito nel nulla all'improvviso, quando lei era bambina.
 
Questo libro è arrivato tra le mie mani grazie ad un'amica, Laura, ed al giveaway organizzato sul suo blog La Libridinosa (per me un punto di riferimento), oltretutto con una splendida dedica dell'autore, che ringrazio. E penso che, insomma, sia stato il destino a farmi vincere questo giveaway perché, altrimenti, questo libro non lo avrei comprato. E avrei sbagliato.
Diciamo che in teoria non sarebbe proprio il mio genere, e infatti penso che se questo libro l'avesse scritto chiunque altro a me non sarebbe piaciuto, perchè mi piacciono le storie un po' più "movimentate". Ma la naturalezza della narrazione e la sensibilità che traspare da ogni rigo non possono che far amare questo romanzo. I personaggi tendono a dispensare "perle di saggezza" quando parlano tra loro, ed io di solito questo fatto lo odio. Ma qui i dialoghi sono così sinceri, emotivamente sinceri intendo, che le perle dispensate non suonano false e i dialoghi non suonano artefatti. No, ti parlano direttamente all'anima.
E' bello quando un autore riesce a farti cambiare idea con la sola forza del suo talento.

A questo risultato contribuisce anche lo stile adottato da Lorenzo Marone, curatissimo in ogni dettaglio, con le parole in lingua napoletana incastonate nel testo con grande armonia, e che danno al romanzo un suono familiare, come di casa.

Una lettura piacevolissima e profonda senza essere pesante; l'unico difetto l'ho riscontrato nelle ultime 50 pagine, quando il camorrista, in qualche modo l'antagonista dietro le quinte di Luce e delle persone a cui vuole bene, esce di scena con troppa facilità, praticamente senza colpo ferire. Una soluzione un po' troppo semplicistica, un po' troppo facile.

Non sarà un romanzo tutto azione e colpi di scena, ma ti fa batter ugualmente il cuore. Forse più a lungo.

Voto: 8

Notazione di carattere personale: la parte che più mi ha commosso l'ho trovata nei ringraziamenti, all'ultimissimo rigo:
 E per ultimo ringrazio lei, la mia città, per in quanto a resistere e tirare avanti non prende lezioni da nessuno.
Ci sono cose che semplicemente vanno dette. Grazie.

(1) Il significato di vrenzola è ben spiegato qui.

6 commenti:

  1. Risposte
    1. Eh sì, devo leggere anche gli altri! Assolutamente!

      Elimina
  2. Anche io non lo avrei mai preso se non fosse stato per la Divina! Un errore enorme avrei fatto!!!

    RispondiElimina
  3. Divina impone... ehm consiglia sempre bei libri!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E dopo questo... consiglio... ti devo un favore!

      Elimina