sabato 11 febbraio 2017

Poirot e le pietre preziose...

...di Agatha Christie.

 
 
Raccolta di cinque avventure del celebre investigatore belga. Il libro viene classificato per ragazzi; probabilmente perché si tratta di cinque casi senza omicidi e spargimenti di sangue, ma la scelta mi è sembrata comunque singolare. Di certo, non è un libro adatto esclusivamente ai ragazzi, essendo nient'altro che una raccolta di cinque, bellissimi racconti gialli.
 
IL CASO DELLA STELLA D’OCCIDENTE” (The Adventure of the Western Star)
 
Un racconto che intreccia il giallo e l'amore della Christie per l'Oriente e il mistero al limite del soprannaturale.
Una famosa attrice, Mary Marvell, chiede l'aiuto di Poirot. Qualcuno la minaccia, tramite lettere anonime, perché riconsegni ai legittimi proprietari un diamante conosciuto come Stella dell'Occidente. Il diamante, secondo la leggenda che lo accompagna, era l'occhio destro della statua di una divinità, finché non fu misteriosamente trafugato per essere venduto. Mary Marvell e il marito saranno ospiti nella tenuta di Yardly Chase, i cui proprietari posseggono il diamante gemello, la Stella d'Oriente. Poirot indaga.
Le coincidenze non esistono, secondo Poirot, e in questo racconto l'investigatore belga ce lo dimostrerà con un piccolo gioco di prestigio, che svelerà l'inganno sottostante il ricatto con una facilità che ci lascerà un po' costernati, quando arriveremo alla conclusione del racconto.
 
 
DOPPIO INDIZIO” (Doublé Clue)
 
Durante un ricevimento a casa di un noto collezionista, un gioiello viene rubato. La cerchia dei sospettati è molto ristretta, e addirittura nella stanza dove è avvenuto il furto ci sono due indizi: un guanto da uomo e un portasigarette con le iniziali BP.  
Un indizio va bene, ma due non saranno troppi? Poirot non si fa trarre in inganno dall'abbondanza di tracce da seguire. Non solo gli indizi potrebbero essere fuorvianti, ma andrebbero anche guardati con occhi liberi da pregiudizi.
Questo racconto è ambientato agli inizi della carriera di Poirot.Interessante notare la presenza di una personaggio secondario che tornerà ancora in altri racconti, la contessa Vera Rossakoff, con cui Poirot intreccerà un rapporto che potremmo definire singolare, vista la moralità e il carattere dell'integerrimo investigatore.
 
L’AVVENTURA DEL DOLCE DI NATALE” (The Adventure of the Christmas Pudding)
 
Il racconto che ho preferito in questa antologia. Si tratta della storia più intrigante e più articolata.
Poirot deve recuperare un prezioso rubino sottratto ad un principe orientale da una giovane donna durante una notte di licenziosi divertimenti. Il rubino fa parte del tesoro di famiglia e se non venisse recuperato lo scandalo per il principe, che è prossimo alle nozze, sarebbe enorme.
Le tracce portano Poirot nella campagna inglese, nella residenza della famiglia Lacey. Il caso vuole che si approssimi il Natale, cosicché Poirot trascorrerà un tipico Natale inglese con la famiglia (e attenzione, tipico non vorrà dire tranquillo, in questo caso).
Questa storia, come ho già detto, è secondo me la migliore. C'è quel tipico sapore della tradizione inglese che adoro. C'è la calma apparente di una ricca famiglia altolocata, con la sua tenuta di campagna e il pudding per la sera di Natale; e sotto la superficie ci sono segreti e passioni ben nascosti, che però non sfuggirono a Poirot.
 

IL FURTO DI GIOIELLI AL GRAND METROPOLITAN” (The jewel Robbery at the Grand Metropolitan)
 
Poirot e Hastings sono a Brighton al Grand Hotel Metropolitan. Qui conoscono una ricca coppia, gli Opalsen, che successivamente rimangono vittime del furto di una preziosa collana di perle.
Qui Poirot si occupa di un furto all'apparenza impossibile. Una collana chiusa in un portagioielli, a sua volta chiuso in un cassetto, sorvegliata da una domestica fidata che non ha mail lasciato la stanza, stanza in cui non è entrato nessuno a parte la cameriera dell'albergo, che comunque non si è avvicinata al cassetto.
Forse il meno brillante dei racconti, nonostante le premesse da reato impossibile. Non è tanto la conclusione a lasciarmi un po' delusa, quanto il modo sbrigativo in cui arriva la soluzione. Tutto molto ovvio e molto scontato per Poirot, un po' meno per il lettore che magari avrebbe gradito qualche rigo in più nel finale.
 

 LA SPARIZIONE DEL SIGNOR DAVENHEIM” (The Disappearence of Mr Davenheim).
 
Un caso paradigmatico del metodo di lavoro di Poirot. Con la sua sicurezza un po' beffarda, che rasenta l'arroganza, Poirot ci illustra il suo metodo di lavoro: risolvere un caso è questione di collegamenti logici, di mettere insieme gli indizi e i fatti. Lo stile dei gialli della Christie è quanto di più lontano si possa immaginare dai famosi investigatori letterari che sono stati creati dopo. Non c'è bisogno di consumare le suole, basta riflettere e mettere in moto le celluline grigie.
Conversando con l'ispettore Japp e il fido capito Hastings, Poirot scommette che riuscirà a risolvere il caso della sparizione di un banchiere, il signor Davenheim, appunto, senza muoversi dal suo studio.
Davenheim è sparito dalla sua tenuta di campagna, dopo essere tornato da Londra quello stesso pomeriggio. Nel suo studio lo aspettava il suo rivale d'affari, il signor Lowen. Ma il banchiere non si presenta a quell'appuntamento.
In seguito viene anche scoperto che la cassaforte nascosta proprio nello studio è stata forzata. I sospetti si appuntano tutti su Lowen, ma Poirot ha un'idea diversa dell'accaduto.
 
IN CONCLUSIONE:
I racconti sono tutti molto belli e godibili. Ho notato che rispetto ai romanzi, in questi casi si fa più fatica a stare dietro alle deduzioni di Poirot a causa sella brevità delle storie, che devono risolversi necessariamente in un numero minore di pagine rispetto a opere più lunghe. Per me, che traggo metà della gioia della lettura nel cercare di scoprire l'assassino o il colpevole insieme al detective, questo causa un po' di fastidio, ma niente di così pesante da rovinare la lettura. La raccolta è molto scorrevole, si legge facilmente e non annoierà anche chi magari non è un appassionato di questo genere, visti i frequenti cambi di scenario e situazioni. Nessun caso è troppo intricato o cervellotico. Una lettura rilassante ma di qualità.
 
Piacevole  e intrigante. Consigliato.
  

1 commento:

  1. Ciao, sono Beth, una nuova iscritta. Molto carino il tuo blog e condividiamo la passione per Agatha Christie!

    RispondiElimina