venerdì 2 settembre 2016

Agatha Raisin e la sorgente della morte...

...di M. C. Beaton.



La scheda del libro sul sito della Astoria Edizioni.

Agatha Raisin, 50enne ex PR londinese, è appena tornata da Cipro dove ha tentato di rimettere insieme i pezzi della sua relazione con James Lacey, suo vicino di casa alquanto incostante e sfuggente. Abbandonata e ignorata da James, accetta di svolgere un lavoro di pubbliche relazione da free lance per una ditta che ha intenzione di commercializzare l'acqua di una sorgente in un villaggio vicino. Ma l'opposizione al progetto è molto più feroce di quello che Agatha immagina, e alla fine ci scapperà pure un omicidio.
 
In questo settimo volume della serie, Agatha si trova a dover coniugare le due metà del suo mondo: l'attività come PR e la vita tranquilla e a misura d'uomo dei Cotswolds, che oramai fa parte di lei più di quanto le piaccia ammettere. E in questa storia le due anime di Agatha si scontrano, perché è lei - indirettamente - a portare scompiglio nella placida routine di un villaggio vicino Carsely, accettando di curare il lancio sul mercato di una nuova acqua minerale.
I residenti sono divisi, e così lo sono i consiglieri comunali: tre sono a favore, tre contro, e il presidente del Consiglio, che deve ancora esprimersi, viene assassinato prima di rendere nota la sua decisione. Dunque, quale fazione aveva interesse a zittirlo per sempre?
Come al solito, la tranquilla campagna inglese è tranquilla solo se osservata dall'esterno; l'ironico compiacimento con cui M. C. Beaton porta alla luce le sottili perfidie di questa realtà vale da solo il prezzo del biglietto.
 
Come sempre l'indagine è svolta da Agatha insieme a James, che sembra disponibile solo quando si tratta di svelare un mistero, mentre per qualunque altra cosa resta l'uomo più enigmatico e sfuggente del mondo. Incomprensibili le sue crisi di gelosia quando Agatha inizia ad uscire con il suo datore di lavoro; ancora una volta bisogna constatare che l'immaturità sentimentale di Agatha impallidisce davanti all'incoerenza di James Lacey, che è attratto da Agatha per la sua non convenzionalità, ma allo stesso tempo la vorrebbe ferma, immobile e a distanza di sicurezza. Quasi come un soprammobile bizzarro da ammirare. 
 
Al primo omicidio ne segue un altro, e sarà proprio un particolare che non torna in questo secondo delitto a mettere Agatha sulla strada buona per smascherare il colpevole. L'indagine viene un po' tirata per le lunghe a causa del triangolo Agatha -James - Guy Freemont (il titolare dell'azienda che imbottiglia l'acqua).
Apprezzabile più dai i fan di Agatha, che da chi è alla ricerca di un buon giallo senza tante complicazioni sentimentali, La sorgente della morte resta comunque una tappa fondamentale nella serie, e un romanzo che tutto sommato merita la sufficienza.
 
Voto: 6 e 1/2

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