giovedì 14 luglio 2016

Le ho mai raccontato del vento del Nord...

di Daniel Glattauer.



La scheda del libro

A causa di un indirizzo e-mail sbagliato, Emmi, madre e moglie felice, manda una email a Leo, ricercatore universitario reduce da una delusione sentimentale. Una volta svelato l'errore, i due continuano a scriversi perché scoprono di avere delle affinità, ma più le mail diventano numerose, più il rapporto tra loro, inizialmente fatto solo di ironia e brevi scambi d'opinione, si complica e diventa più profondo e complesso.
 
Le ho mai raccontato del vento del Nord è un moderno romanzo epistolare; una storia raccontata esclusivamente attraverso i testi delle email che i due protagonisti si scambiano. Conosciamo i protagonisti solo attraverso quello che svelano di sé nelle e-mail.
Il rapporto epistolare fra i due protagonisti è nato per sbaglio, e prosegue con leggerezza e senza implicazioni. I due si punzecchiano, si sostengono, si scambiano opinione, tirano ad indovinare la vita quotidiana dell'altro. Ma ad un certo punto, si rendono conto che la maschera quotidiana che tutti noi indossiamo è caduta, che hanno svelato all'altro più di quello che credevano.
Di fronte ad un estraneo, e per di più protetti da uno schermo, è facile essere sinceri, è più semplice svelare la parte più nascosta di sé.
Mentre Leo capisce e accetta questo processo, Emmi fa molta più fatica a lasciarsi andare, resta aggrappata alla sua maschera, raccontando e raccontandosi che quella è la vera Emmi.
 
Leggendo questo libro mi è successa una cosa strana: dopo un inizio frizzante e originale, che mi faceva ben sperare, mi sono annoiata per circa tre quarti del libro, complice anche il personaggio di Emmi che, per carità, è ben costruito ma è irritante e petulante come pochi.
Mi sono annoiata, dicevo, fino ad arrivare al finale, che ha gettato una luce nuova e diversa su tutto quello che avevo letto, e mi ha fatto amare il libro.
Certo, a parer mio, la narrazione non è perfetta; troppi scambi di messaggi che non rivestono un reale interesse per il lettore (buongiorno, è sveglio? Oppure sta dormendo? O ancora Perché non scrive da tre giorni?), che sicuramente rendono la corrispondenza con un certo realismo, ma alla lunga stancano.
Nonostante ciò, il romanzo è capace di raccontare una storia d'amore molto delicata, che parla dell'equilibrio fragile su cui si basa la nostra felicità quotidiana; parla delle domande scomode che facciamo a noi stessi ma che spesso mettiamo a tacere (Sono felice? E' questo quello che voglio dalla mia vita?), di quanto l'amore percorra via improbabili e misteriose.
Può un estraneo conoscere la nostra intima essenza meglio di chi ci sta vicino ogni giorno? Certo che può. E può questo avere il sopravvento sulla vita che ci siamo costruiti?
Qui la risposta è più complicata, io la mia la conosco, ma credo che non sia una risposta valida per tutti.
Una cosa è certa: questo tipo di esperienza è intensa, e significativa, e ti cambia.
Questo è quanto accade a Emmi e Leo, le cui vite, indubbiamente, non saranno più le stesse.
 
Se vi piacciono le storie d'amore intelligenti e poco mielose, dategli una chance.
Voto: 7

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