martedì 14 giugno 2016

Il libro di legno...

...di Gian Mauro Costa.



La scheda del libro

Enzo Baiamonte, cinquantenne radiotecnico palermitano, arrotonda le sue entrate svolgendo piccoli incarichi investigativi per un avvocato della città.
Un giorno una donna bella e misteriosa, figlia di un ex professore di Enzo appena deceduto, gli chiede di ritrovare cinque volumi della sterminata biblioteca del padre, volumi che erano stati prestati e al cui posto il padre aveva collocato di finti libri in legno.
Da questa indagine all'apparenza così semplice, Enzo arriverà a risolvere un omicidio e un caso criminale molto molto più complicato.
 
Oggi sembrano essere molto popolari i romanzi, prevalentemente gialli, in cui i protagonisti non più giovanissimi vivono avventure che non hanno avuto in gioventù. Penso a Squadra speciale minestrina in brodo, di Roberto Centazzo, o anche a La banda degli insoliti ottantenni di Catharina Ingelman-Sundberg. Sicuramente Enzo Baiamonte, creato da Gian Mauro Costa, è un precursore di questa tendenza. Un precursore originale e profondo.
Enzo Baiamonte nasce, letterariamente, proprio con questo romanzo, che getta le basi per la comprensione del personaggio, dell'ambiente in cui si muove e per le future investigazioni.
Non anziano anagraficamente, quanto nell'animo e nello stile di vita, Enzo è un tipo tranquillo, ordinato, abitudinario. La sua attività, quella di riparatore di radio e televisioni, sembra uscita dal passato e non avere più nulla a che spartire col presente.
In questa sorta di limbo in bilico fra un'eterna giovinezza (Enzo è scapolo e conduce una vita priva di responsabilità) e la vecchiaia incombente irrompe Cristina, figlia del professor Mirabella, appena deceduto.
Cristina è una quarantenne enigmatica e sensuale, che scuote l'animo e i sensi di Enzo Baiamonte in maniera improvvisa e imprevista. Per lui ella è semplicemente la Creatura, bella, eterea, languida. Quasi un'apparizione.
L'incarico - all'apparenza banale che gli offre - sembra l'ultimo treno da prendere al volo in una vita che si è adagiata troppo presto su un binario morto.
Ma siccome nulla è mai semplice come appare, Enzo scoprirà che intorno ad uno dei libri da recuperare ci sono troppe reticenze, troppe bugie e alla fine anche un omicidio.
E' a questo punto che il nostro sonnolento personaggio si risveglia, mette in campo uno spirito di osservazione ed un acume che non credevamo avesse. Si ribella a chi lo vorrebbe burattino e comprimario in questa vicenda complessa e alla fine riesce a venirne a capo, e ritrova il suo spirito combattivo, la sua voglia di vivere e nuovi stimoli.
 
L'indagine parte lenta, ma non annoia per l'originalità del punto di partenza: i libri di legno del titolo. Lo svolgersi della trama sembra puntare in un senso quando, improvvisamente, vira da tutta altra parte. L'indagine si trasforma sotto i nostri occhi, ed insieme ad essa si trasforma anche il protagonista. La sua evoluzione è lenta ma costante, e soprattutto credibile e coerente.
Anche la trama è sempre coerente e soprattutto solida. L'unico difetto che gli si può attribuire è una certa lentezza nello sviluppo, lentezza che è, a parer mio, voluto e cercata perché parta stessa della narrazione e dell'ambientazione.

Romanzo giallo rilassante ma allo stesso tempo stimolante.
Voto: 7

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