giovedì 24 aprile 2008

Non so voi ma io...

... anni fa, ero scettica, molto scettica, sulle capacità di Giorgio Faletti scrittore.

Lessi per curiosità il suo primo volume "Io uccido", e sono rimasta folgorata dall'uso poetico, ma non pesante, che fa delle parole. Da allora ho letto tutti i suoi libri ed ognuno di loro è riuscito a sorprendermi. E' come se Faletti sapesse parlare al cuore di ogni lettore.
Lo so, sono ripetitiva, del resto di Faletti ne avevo già parlato qui, ma riprendo l'argomento perchè, presto (dal 6 maggio) sarà in libreria una raccolta di sette racconti di questo autore: Pochi inutili nascondigli.
Come sempre, buona lettura!

mercoledì 23 aprile 2008

Il sottoscritto...

...ovvero una nuova rivista on line che parla di libri.
Recensioni, racconti, news, interviste...e il primo numero lo potete scaricare gratuitamente qui:
Il sottoscritto

Buona lettura!

sabato 19 aprile 2008

Tesori dimenticati...

...ovvero: Il gioco dei pianeti, di Ray Bradbury.

A qualcuno capita di riprendere un vecchio abito o
cappotto, e trovarci dentro dei soldi; a qualcun altro capita di aprire una scatola, e trovarci dentro vecchi documenti o oggetti dimenticati...a me invece capita di trovare vecchi libri.
Ho sposato un uomo meraviglioso (quando ci vuole ci vuole!) che tra i tanti pregi ha anche quello di essere un buon lettore, e di esserlo stato fin da giovanissimo.
Così, curiosando nella sua ala della libreria, ho scoperto una vecchia edizione di una antologia di racconti di Ray Bradbury (quello di Fahrenheit 451): The illustrated man (trad. italiana: Il gioco dei pianeti...vabbè, lasciamo perdere!). L'ho cominciata a leggere per curiosità...ed è così che ho scoperto un piccolo tesoro dimenticato nella nostra libreria.

L'antologia, scritta negli anni '50, si compone di 13 racconti di fantascienza.
Se vogliamo, si tratta di una fantascienza un po' ingenua, che immagina viaggi su Marte negli anni '60, e razzi capaci di andare ad Alpha Centauri in 5 anni.
Ma è una fantascienza dal volto umano, profonda e ricca di sensibilità, che piacerà anche a chi non è appassionato del genere.
Perchè questi racconti non si possono catalogare semplicemente tra le opere di genere.
E' vero, le storie sono ambientati su altri pianeti, o parlano di viaggi spaziali, guerre atomiche, della fine del mondo e dell'Universo, ma si tratta di dettagli.
Il vero protagonista è l'Uomo, posto di fronte al suo futuro, posto di fronte a nuove sfide, nuove tecnologie, nuovi problemi e nuove tentazioni. Ma l'Uomo è e resta sempre uguale a se stesso.
La sua vera natura, sia essa eroica o meschina, malinconica o ottimista, pacifista o guerrafondaia, non cambia.

Qui sta la genialità di Bradbury: ci spinge a immaginare, ci parla del futuro, parlandoci di noi stessi.

giovedì 17 aprile 2008

Stavamo parlando...

di Sophie Kinsella, vero?

Ecco allora una notizia fresca fresca direttamente dalla libreria: è uscito in edizione I Miti Mondadori (e quindi a soli 6 euro) I love shopping per il baby.

Buona lettura!

mercoledì 16 aprile 2008

Ti ricordi di me?

...di Sophie Kinsella.

Lexi è una ragazza come tante, carina, ma con qualche difetto, con un lavoro che potrebbe essere migliore e un fidanzato inaffidabile e bugiardo.
Un giorno si risveglia in ospedale, convinta di aver sbattuto la testa su un gradino nel 2004 e invece scopre di essere nel 2007, di aver avuto un piccolo incidente d'auto e di non ricordare assolutamente nulla degli ultimi tre anni.
Anni che poi sono stati particolarmente intensi: la sua carriera è migliorata decisamente, si è sposata con un uomo perfetto - bello, ricco, gentile, innamorato, ed è riuscita a correggere i difettucci fisici che la tormentavano.

Insomma, nonostante l'incidente, un risveglio perfetto in una vita perfetta a cui Lexi vuole disperatamente abbandonarsi nonostante la confusione generata dal non ricordare niente degli ultimi tre anni(neanche il suo matrimonio).

Ma - quasi superfluo dirlo - non è tutto oro quello che luccica e anche le vite perfette hanno le loro crepe...

Lo spunto (l'amnesia della protagonista) è sicuramente intrigante, ma all'inizio il romanzo non decolla: è lento, a tratti esitante e addirittura irritante.
Ci si aspetterebbe infatti che, ad una persona che abbia avuto un incidente e soffra di amnesia, gli amici, i familiari, si rivolgano non con condiscendenza come di fronte a un capriccio, ma parlandole, spiegandole quello che non capisce, con pazienza e chiarezza.
Invece, nei primi capitoli, pare che tutti considerino l'amnesia di Lexi alla stregua di un trascurabile vezzo.

Non so se la cosa fosse voluta dalla Kinsella, ma certi personaggi (ad esempio la madre di Lexi), fin dalla prime pagine, rasentano una superficialità improponibile in un essere umano vero.
Facciamo un esempio: quando la madre e la sorella di Lexi portano in ospedale foto degli anni che lei non ricorda, invece di mostrargliele, litigano su quali siano le più adatte da farle vedere...arrivando a strappare quelle che ritengono brutte, e concludendo la loro visita senza mostrargliele affatto!
Capisco la necessità di mantenere per un po' in bilico la curiosità del lettore, di non svelare tutto e subito...ma a tutto c'è un limite!

O forse lo spunto voleva essere comico, ma io l'ho trovato soltanto un espediente per ritardare oltremodo lo sviluppo della trama, talmente irritante da farmi abbandonare il libro per un certo periodo.
Quando poi finalmente mi sono decisa a riprenderlo in mano, devo confessare di averlo finito in una sola notte.
Questo perchè mi sono imbattuta nelle pagine migliori del libro, e nella idea originale del romanzo, che non riguarda tanto la trama, ma quanto la struttura narrativa dello stesso.
Infatti Lexi, dopo essere stata dimessa dall'ospedale, decide di ricominciare a vivere quella vita perfetta di cui non ricorda niente, ma che le appare bellissima e desiderabile; ma ben presto si accorgerà che molte, moltissime cose (lei compresa!) sono cambiate in maniera improvvisa e anche illogica (e non certo per il meglio).
Perchè? Cos'è accaduto davvero nei tre anni che lei non ricorda?
La ricerca delle risposte si fa interessante, quasi misteriosa, e la voglia di scoprire cosa c'è dietro il cambiamento di Lexi, unito alla naturale scorrevolezza e leggerezza dello stile dell'autrice, spinge a divorare il romanzo.


A dire il vero, anche questa parte del libro non è esente da pecche; la peggiore è l'abbondanza di personaggi stereotipati e di clichè (le persone ricche sono tutte superficiali; le amiche belle e ricche, ma inevitabilmente insincere, sono tutte rifatte e impegnate solo ad andare in palestra e partecipare a ricevimenti; gli uomini d'affari di successo sono senza sensibilità nei confronti dei bisogni della gente comune; il marito perfetto è bello, ricco, premuroso ma estremamente noioso; il collega di lavoro è viscido, l'adolescente è problematica, l'artista è bello e anticonformista e via dicendo).

Ma del resto la Kinsella scrive romanzi leggeri di intrattenimento, e non ha la pretesa di scrivere di ricerche sociologiche o d'introspezione psicologica.
Alcune trovate sono divertentissime (....il Mont Blanc, ad esempio...non posso dire altro perchè la censura è in agguato! Leggere per credere...o la frase - tormentone del marito di Lexi: stile di vita loft, detto sempre e comunque a sproposito....).

Non manca nemmeno qualche guizzo interessante e originale, come le amiche della "vecchia" Lexi, da lei trascurate dopo il cambiamento, che riconoscono, in un discorso toccante e non retorico, che il cambiamento di Lexi è anche colpa loro, perchè, invidiose dei suoi successi e di aver contribuito ad isolare Lexi - oppure la parte precedente il finale, in cui Lexi fa una scelta molto coraggiosa e condivisibile (spoiler: se non volete sapere come finisce il romanzo non leggete di seguito - Lexi lascia sia il marito "perfetto" che l'amante innamorato e sexy perchè non si ricorda di loro, e per quanto le piacerebbe rientrare nella parte che interpretava in quella vita "perfetta", riconosce di non appartervi più, e decide di ricominciare daccapo, e da sola. fine spoiler).


Ecco, se la Kinsella si fosse fermata lì, a poche pagine dalla fine del romanzo, il mio giudizio sarebbe stato migliore.

Come invece già accaduto in "La regina della casa", la Kinsella non resiste alla tentazione di regalarci un finale smielatissimo e rigorosamente lieto, appiccicato con lo scotch, viste le premesse precedenti.

E' evidente che a lei piace così...ma ai suoi lettori?


Tutto sommato "Ti ricordi di me" non è un romanzo da buttare, è leggero e simpatico e in fin dei conti si merita la sufficienza, specie se vi piace la Kinsella.

Lo consiglio per una lettura esitiva e senza pretese, magari dopo averlo preso in prestito in biblioteca, o aver aspettato che esca in edizione economica.

domenica 13 aprile 2008

The King is back...

...o almeno così dicono!

Esce il 6 maggio in Italia l'ultimo romanzo di Stephen King, Duma Key, che segna, secondo i critici americani (il libro è uscito a gennaio negli USA) un ritorno alle origini del noto scrittore horror.
Il protagonista del romanzo è ancora una volta un artista (questa volta un pittore), il quale sentirà la necessità di ritirarsi, dopo un terribile incidente stradale nel quale è rimasto gravamente ferito, su una piccola e solitaria isoletta della Florida.
Qui scoprirà un sinistro potere nei quadri che dipinge...
Gli ingredienti che hanno reso King celebre (e che sono stati resi da lui dei classici dell'horror) ci sono tutti: luoghi isolati, senza via di fuga alcuna, l'artista in crisi, nonchè inquietanti presenze...

Restiamo in attesa dell'uscita italiana del romanzo, per capire se i critici americani hanno ragione!

giovedì 10 aprile 2008

Per i fortunati...

...che abitano a Brescia o nelle vicinanze!

Sta per partire l' ottavo Festival della Letteratura Poliziesca!

Guida galattica per gli autostoppisti...

...di Douglas Adams.


Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galssia, c'è un piccolo ed insignificante sole giallo. A orbitare intorno ad esso, alla distanza di centoquarantonove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione...

Vi siete mai chiesti, guardando l'immota bellezza di un cielo stellato, se siamo soli nell'Universo? E vi siete mai chiesti se, da qualche parte, esistono razze più intelligenti di noi? E avete mai cercato la risposta alla Domanda Fondamentale, ovvero la domanda sulla Vita, l'Universo e Tutto Quanto?
Se avete risposto sì a tutte e tre le domande, allora questo libro fa per voi: contiene le risposte fondamentali per diventare un vero viaggiatore interstellare...e molto altro ancora!
Attenzione: non è detto che le risposte contenute nel libro abbiano alcun senso...ma è garantito che vi faranno morire dal ridere!

Guida Galattica per gli autostoppisti è un libro strampalato e surreale, in cui è inutile cercare una ferrea logica...ma è uno dei libri più divertenti che io abbia mai letto.
In un universo popolato da razze aliene completamente perse dietro allo loro burocrazia; con un presidente della galassia il cui vero compito è distrarre l'attenzione delle masse dal potere e dal suo esercizio grazie alla sua innata capacità di suscitare scandali; con una fisica improbabile (non nel senso di poco credibile....proprio nel senso di basata sul calcolo dell'improbabilità....); in un universo siffatto, si muove Arthur Dent, terrestre, uomo medio per eccellenza, che si sveglia una mattina con i buldozer che vogliono demolire la sua casa per far posto a una superstrada, e finisce come autostoppista galattico quando i Vogon, razza dall'intricatissima burocrazia e dal pessimo gusto in fatto di poesie, demoliscono la Terra per far posto a un'autostrada galattica.

E' inutile cercare di tenere le fila della trama in questa gustosa parodia della fantascienza classica; la storia va gustata rigo per rigo, godendo delle scoperte incredibili e comiche che faremo sull'Universo, su come sia davvero (e la sua vera natura va al di là di ogni nostra immaginazione!), su chi comandi veramente nell'Universo (sono soltanto in 6 in tutta la Galssia a saperlo), insieme ad Arthr Dent ed al suo amico Ford Prefect, redattore della Guida.

Ad esempio, lo sapevate che l'oggetto più utile per un autostoppista galattico è un'asciugamano? E non soltanto per la sua utilità intrinseca, ma anche per la sua valenza psicologica.
Infatti, l'abitante medio dell'Universo pensa che "un uomo che abbia girato in lungo e in largo per la Galassia in autostop, adattandosi a percorrerne i meandri nelle più disagiate condizioni e a lottare contro terribili ostacoli vincendoli e che dimostri alla fine di sapere ancora dov'è il suo asciugamano sia chiaramente un uomo degno di considerazione".

Oppure, sapevate dove vanno a finire tutte le biro perse o dimenticate? "Da qualche parte nel Cosmo, insieme a tutti i pianeti abitati da umanoidi, rettiloidi, pesciodi, alberoidi ambulanti e sfumature superintelligenti del colore azzurro, c'era anche un pianeta interamente consacrato alla vita biroide. Era proprio quel pianeta la meta delle biro trascurate, le quali, attraverso forellini del tempo, vi si recavano certe di poter finalmente fruire di uno stile di vita unicamente biroide, che rispondesse a stimoli altamente biroidi, e che in geerale garantisse l'equivalente biresco di una vita felice."

O infine, che la risposta alla Domanda Fondamentale sulla Vita, l'Universo e Tutto quanto è 42?

Insomma, c'è molto da scoprire in questo breve ed esilarante romanzo...ma mi raccomando, come recita la copertina della Guida, NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO!

sabato 5 aprile 2008

In uscita...

....ovvero, i libri che non ho ancora letto ma che per qualche ragione stuzzicano la mia curiosità!

L'ottava vibrazione, di Carlo Lucarelli: un romanzo insolito per uno scrittore di gialli e di noir come lui (ppaura, eh?!? ^_^ ). Ambientato negli anni dell'infelice spedizione italiana in Etiopia, racconta della disfatta di Adua, dell'anima oscura e poco conosciuta di quel periodo storico.
"Massaua, 1896. Nel catino rovente di una città sensuale e cosmopolita tutti i destini si intrecciano. Mentre un detective non autorizzato è ossessionato dalla ricerca di un assassino di bambini, uomini, donne e soldati precipitano, senza saperlo, verso il proprio destino. Verso la piú colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia subito. La battaglia di Adua. Un grande romanzo di guerra e d'amore. E di delitti." (descrizione tratta da il blog ufficiale di Carlo Lucarelli).
Sembra davvero promettente.


Tutto per una ragazza, di Nick Hornby: dopo aver letto Non buttiamoci giù e Come diventare buoni sono ansiosa di dare un'altra chance a Nick Horby di divertirmi e farmi riflettere allo stesso tempo. Questa volta Hornby esplora il mondo dell'adolescenza, o meglio, della fine dell'adolescenza, attraverso la storia di Sam, la cui ragazza rimane incinta.
A Sam però è data la possibilità di vedere ils uo futuro prima di decidere cosa fare con questo evento inaspettato e potenzialmente distruttivo.
Ho sempre adorato le storie di futuri alternativi, le trovo consolatorie e interessanti, e poi, chi di noi non vorrebbe dare una sbirciatina al domani prima di un grande passo?
Disponibile dal 30 aprile.


Domeniche da Tiffany, di James Patterson: Patterson non è nuovo a scrivere romanzi che si distacchino dal genere giallo thriller (pensiamo ad esempio a Miracolo alla diciassettesima buca, storia d'amore natalizia). Con questo nuovo romanzo, in uscita il 24 aprile, l'autore ci racconta di una bambina sola, la cui unica consolazione è un amico immaginario dolce e comprensivo.
Ma 20 anni dopo, quando la bambina è ormai una donna, l'amico immaginario prende vita e diventa il principe azzurro perfetto. Un punto di partenza forse non proprio originalissimo, ma sempre intrigante.

giovedì 3 aprile 2008

Il campo del vasaio...

...ovvero la tredicesima indagine del Commissario Montalbano.

Andrea Camilleri ha affermato, a più riprese, che Montalbano è come un lupo affamato che vive dentro di lui, e che ogni tanto necessita di essere acquietato con un metaforico pezzo di carne, ovvero con un nuovo romanzo che lo vede protagonista, in modo che poi se ne stia buono per un po' e permetta all'autore di tornare a scrivere quello che sente davvero, i suoi romanzi storici.
Questa concezione di Salvo Montalbano come altro da sè, un'entità viva, reale e indipendente, che lo stesso autore percepisce, è la misura del successo del personaggio; un personaggio talmente umano, talmente psicologicamente credibile, che è impossibile non affezionarsi a lui.
detto fra noi...se Montalbano esistesse davvero....lo sposerei....ehm...ah già, se non fossi già sposata naturalmente :)
La vita, la realtà, Camilleri l'ha cucita intorno a questo personaggio, come ad esempio quando, in questo romanzo, Montalbano, non riuscendo a dormire, si alza e prende dalla sua libreria un romanzetto di Andrea Camilleri, "La scomparsa di Patò".
Solo per questa brillante auto ironia, per aver infilato nel romanzo la sensazione che sia tutto vero, che stiamo guardando e leggendo una sorta di universo parallelo al nostro, ma altrettanto reale, Camilleri merita un applauso a scena aperta.

Questa indagine, sebbene non complicatissima da dipanare dal punto di vista del lettore, mette a dura prova il nostro commissario, perchè arriva a coinvolgerlo molto da vicino, toccando persone che gli sono care.
Il campo del vasaio del titolo è un campo incolto nelle campagne di Vigata, ed ha casualmente lo stesso nome del campo che i sacerdoti, dopo che Giuda restituì loro il prezzo del suo tradimento, acquistarono con quello stesso denaro. Attorno a questo campo ruotano le vicende del romanzo, che ci fa scoprire il tradimento, nelle sue sfaccettature e nella sua triste umanità, la vendetta e il perdono.
Un Montalbano molto vulnerabile, particolarmente profondo e riflessivo, si muove in questo scenario infido, riuscendo, con quella sensibilità che gli è propria, a risolvere al meglio la situazione.

Montalbano è il protagonista di tredici romanzi e moltissimi racconti.
Ogni volta che ne viene pubblicato uno nuovo, mi chiedo: "possibile che anche questo nuovo romanzo sia al livello dei precedenti?".
Beh, per Il campo del vasaio la risposta è sì. E' un romanzo molto bello, profondo, solo un tantino malinconico.
Leggetelo, non ve ne pentirete.