lunedì 26 novembre 2007

In piedi sull'arcobaleno...

...di Fannie Flagg.

Attenzione: questo è un romanzo delizioso e io sto cominciando ad adorare la sua autrice. Quindi tutto quello che dirò da qui in poi potrà essere influenzato da questo.

"In piedi sull'arcobaleno" è un romanzo corale che parla con delicatezza della vita, della vita vera, e si snoda in un arco narrativo che compre quasi 50 anni.
Il punto di partenza è l'America (rappresentata dalla cittadina di Elmwood Springs, Missouri) del dopoguerra, ma si tratta di un dopoguerra molto molto diverso da quello di cui siamo abituati a sentir parlare noi Italiani.
E' un periodo della storia recente impregnato, per gli Americani, di ottimismo. Un periodo in cui tutto sembra possibile, tutto sembra realizzabile. Non ci sono le macerie da ricostruire, le ferite di una divisione profonda da sanare, il dolore, la fame, la miseria che noi siamo abituati ad associare alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
No, niente di tutto questo.
Prendendo a prestito le parole della Flagg, quello era un periodo favoloso perchè gli Americani vivevano "nel bel mezzo del paese più grande del mondo"; e inoltre, avevano "salvato l'Europa" e quindi quell'anno tutti volevano loro bene, "persino i Francesi".
(a proposito, questa cosa di quanto sia difficile farsi voler bene dai Francesi vi suona familiare?!?)
Fannie Flagg è nata nel 1944. E' cresciuta nel bel mezzo di questo momento di euforia, e questo è importante per capire le sue storie, il suo ottimismo di fondo, che impregna ogni pagina come un dolce aroma di torta fatta in casa.
Nei suoi libri, tutto è lieve, dolce, discreto. Il mondo sembra un posto migliore quando lo si guarda attraverso gli occhi dei suoi personaggi. E in questo libro ce ne sono molto a cui affezionarsi.
La storia è scritta in una stile piacevole, e le pagine scorrono via quasi senza che il lettore se accorga; la Flagg ci parla di un mondo che non ha perso la speranza e il senso della meraviglia, e lo fa in un modo ironico, leggero e divertente. Questo libro fa sorridere spesso, e ancora più spesso ci invita a riflettere non tanto su quali siano le cose importanti della vita, ma piuttosto sul modo in cui le guardiamo e le valutiamo.
Nonostante l'ottimismo di fondo, però, le storie della Flagg non sono castelli in aria in un mondo incantato che niente ha a che vedere con quello reale; le cose brutte, purtroppo, capitano anche ai suoi personaggi, capitano anche ad Elmwood Springs.
Quello che è differente è la forza interiore, lo spirito con cui vengono affrontate; di fronte alla catastrofe, al dramma c'è sempre e comunque speranza, c'è sempre da qualche parte dentro di noi un briciolo di forza che ci spinge ad andare avanti.
In particolare, questa forza si annida dentro ogni donna.
Le figure di donne che popolano i suoi romanzi, sebbene abbiano quell'aria linda e rispettabile da brave ragazze o brave mogliettine, sono, ognuna a modo suo, donne dolcissime sì, ma anche forti, salde.
Prendiamo ad esempio Dorothy Smith, il filo conduttore che ci accompagna attraverso lo svolgimento degli eventi. E' una casalinga, si occupa della casa e del marito, sta tirando su due figli, e sforna torte in continuazione per distrarre la sua mente da una ferita che non può rimarginarsi.
Per tutti però lei è Neighbour Dorothy, pioniera delle trasmissioni via etere, che trasmette dal salotto di casa sua uno show radiofonico di straordinario successo.
Dorothy è una guida, un faro, una persona che si occupa degli altri e che non ha pace fino a che non riesce a sistemare le cose.
Attorno a lei si muovono tanti altri personaggi indimenticabili.
Ci sono suo marito Doc, sua suocera Nonna Smith, i loro due figli Billy ed Anna Lee, e Jimmy e Betty Raye, i pensionanti che abitano con loro; poi ci sono i personaggi secondari, i vicini di casa, gli abitanti di Elmwood Springs, tra cui la spassosa zia Elner (la mia preferita!), anziana e un po' svampita, ma che sa regalarci pillole di saggezza incredibilmente divertenti e allo stesso tempo sensate.
(Tra l'altro zia Elner è la protagonista dell'ultimo romanzo della Flagg, "Torta al caramello in paradiso", da poco edito anche qui da noi).Nei primi capitoli, la trama ci viene narrata attraverso gli occhi di Bobby, che all'epoca ha dieci anni. Insieme a lui esploriamo Elmwood Springs, ne conosciamo gli abitanti, i luoghi, le piccole manie di città di provincia, attraverso una serie di aneddoti davvero gustosi.
Poi l'attenzione si concentra sulla giovane e timidissima Betty Raye, che arriva ad Elmwood Springs insieme alla sua famiglia, gli Oatman, cantanti di gospel girovaghi di indiscusso talento; Betty Raye non è tagliata per quella vita, soffre dei continui spostamenti, del non poter frequentare una scuola, del non avere una casa.
Dorothy, che ha perso un bambino in tenera età, si affeziona alla ragazzina, e non trova pace fino a che, per combinazione, e con un pizzico di fortuna, non riesce a trovare una soluzione che permette a Betty Raye di restare ad Elwood Springs e al contempo alla sua famiglia di continuare a cantare.
Seguiamo così la crescita di Anna Lee, Bobby e Betty Raye in una Elmwood Springs che cambia con loro; in particolare la timidissima ragazzina si trasforma presto in una donna, che metterà su famiglia e resterà coinvolta, suo malgrado, in fatti più grandi di lei ed in un mistero che verrà svelato soltanto alla fine del libro. Nonostante il suo carattere schivo e timido fino all'eccesso, Betty Raye non sarà travolta dall'onda degli eventi, ma anzi, troverà il modo di cavalcarla e di volgerla nella direzione da lei voluta.
Non vi dirò di più sulla trama del romanzo; questo libro è come una fetta di torta da assaporare lentamente, un cucchiaino alla volta.
Forse vi starete chiedendo perchè mi sono fissata con le metafore "mangerecce".
Chi lo sa? Forse anche io, come gli abitanti di Elmwood Springs, ho preso l'abitudine di girare con una forchetta (metaforica) in tasca...nella speranza che passando davanti alla casa degli Smith, Dorothy mi inviti ad entrare per assaggiare la torta che ha appena sfornato.

2 commenti:

  1. bellissima recensione!! mi hai fatto venir voglia di comprare questo e gli altri libri di Fannie Flagg e di rileggere "pane, cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs", dove ci sono alcuni personaggi da te citati,come zia Elner e Dorothy... l'ho letto nel 1999 e mi sa che è arrivata l'ora di rispolverarlo...

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  2. Come ti capisco Lisse, dalla prima pagina mi sono sentita sollevare leggera come i palloncini volati via dalla torre dell'acquedotto di Elmwood Springs!!
    Quando l'ho finito ero dispiaciutissima, avrei voluto continuare a leggere ancora, anche se, l'assenza di Dorothy e della sua trasmissione radio iniziava a farsi sentire :) Mi toccherà cercarne un altro della Flagg.

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